C'è stato un tempo in cui le "firme più prestigiose" di IDR si trovavano periodicamente a convegno. Dopo un incontro alla Montecchia (2005), con un allora giovane ma già promettente Enrico Bartolini, seguì questo piacevolissimo meeting di ganascia nelle terre del delta. Il Sararlo era fresco di Gastrogatto by Peperosso. Ovviamente, per pigliarlo allegramente per i fondelli, i convenuti, PLT in testa, gli assegnarono guasconamente il compito di essere recensore eraclio di giornata.
Con lo spirito di un Sebastiane ci immoliano “palati volontari” (!?!) a descriver di pugne di desco e di sfide di boccia, il tutto in quelle brume dove Pupi Avati viene a cercare ispirazione e dove, a coccolar di panza, senz’altro avrà trovato ristoro presso La Capanna, storica enclave di ittico conforto di generazione in generazione, spersa in un Delta che non è di venere ma di polesine ferrarese.
Da fuori pensate a un Sali & Tabacchi di frontiera, in realtà all’entrata, pur con banco spartano, vi raccontano che loro, in trincea di palamita, ci stanno da sempre, complici anche storici e ingialliti articoli di riviste Gourmet & affini perlomeno del secolo scorso, latitudine edonismo reganiano.
I tavoli sono compostamente rustici, qualche saletta galeotta occhieggia di possibili fuitine lontane da occhi indiscreti.. naturalmente con innocenti riferimenti ai rispettivi dietologi, personal trainer & Scapagnini assortiti.
La combriccola è variopinta e multietnica, con presenze lombardo-venete, emiliane e di quell’autentica macchina da guerra che sarebbe ingiusto ridurre ad acronimo, in quanto la Potente Lobby Toscana è storico e inveterato spauracchio per Osti e Trattori dal Manzanarre al Reno, altro che lo S…Buffettato Raspelli melacruda.
Ecco materializzarsi Nick familiari, vuoi un Vilco, un Lcr, un anagraficamente conseguente Giovanni Bossi (di marron vestito, però), un Enociccio invero taglia 56 e non oltre, una Ruggine che, al di là del nick minimalista, è di incarnato fresco e ottimista, anche per controbilanciare un simpatico G.C.C. che, probabilmente in quanto autoctono, deve averne veramente viste di cotte, di crude e pure di marinate da nebbie assortite.
Che dire di un Pingo, il dito più veloce del web, di @ndre@ da Florence compassato e con l’occhio affettuosamente rivolto a Zio Ziongiu, attento, da devoto nipote, a che non si strafogasse oltre il limite, perché i secoli passano per tutti, tranne che per Claudio”Chocolat” Pistocchi, quello che, tra qualche anno, farà concorrenza per citazioni in Vikipedia perlomeno ad una oramai marginale Sacher.
Eccoli, sono tutti lì. Ah sì, arriva anche un tale dall’eloquio scomposto ancor prima di passare al potus … si parla di un Sararlo, chissà, forse sarà un banale portoghese in libera uscita da qualche Blog o qualche Forum.
E finalmente si principia dopo il brindisi di rito a Nonno Ziongiu, anche per una questione di rispetto: si sa, ad una certa età spostarsi richiede non solo impegno, ma anche tanta passione.
L’esordio recita di Quenelle di Baccalà su polentina di porri e patate. Forse la temperatura ambiente non la valorizzava al meglio, ma probabilmente la cosa era voluta per non fare sin dall’inizio schok termico con l’incipiente Poker di cruditè, alias Carpaccio di Ombrina, Canestrelli, Scampone e una sanguigna Pancia di tonno che sapeva di mare e di sostanza.
Si prosegue tra frizzi, lazzi & barrique, laddove la Cantina, nonostante l’impegno profuso dall’eroico Vilco, pioniere & organizzatore dell’incontro, non presenta picchi di ricerca particolare, procedendo piuttosto per vie un po’ scontate o di Romans.
La Cucina, ergo, si è applicata di più, testimone il fatto che, a fronte di una Granceola al vapore tuttosommato senza infamia e senza lode, è stata abbinata una Maionese emblema del fatto che, con un po’ di olio di gomito, tanta passione e ova q.b. si ottengono prodotti che nessuna Calvè riuscirà mai a imitare, neanche mettendoci la bandana alla confezione sottovuoto.
Nella Passeggiata di mare il palato è accompagnato egregiamente senza Timorasso alcuno, grazie a questo autoctono powered by tale Morotto, bello, grasso e muscolare (danke LCR) lungo un salto triplo a base di Gamberi di laguna, Bosega e Moleche (debolucce le ultime, invero, e la Bosega, personalmente, sembrava uscire da una di quelle situation comedy per adolescenti in cui c’è sempre qualcuno che tiene il moccolo)
Ok, la temperatura della sala cresce, la PLT si conferma degna di cotanta fama e bisnonno Ziongiu è testimone di come, per tenersi sempre sulla cresta dell’ onda, l’importante sia cercare sempre nuovi interessi e nuovi stimoli.
Abbandonati probabilmente quelli più terreni, lo abbiamo più volte visto issarsi sui tavoli e qualche appliques per fare delle photo invero perfette … ecco, Bob Noto deve averlo forgiato ammodino in qualche corso o seminario stellare.
Il Risotto con le Capetonde è fatto evidentemente da mano sicura e con i controtegami, anche se, invero, non abbiamo trovato lo stesso glamour sui Maltagliati, chissà se per il fatto di non chiamarsi Carnaroli pure loro, anche se abbelliti, manco fossero andati in sala trucco holliwoodiana, con Mazzancolle, peperoni, cipollotto e pure calamari.
Time Out.
Il nostro Carl Lewis dei Gastropost (provate a indovinare … uno a caso) comincia ad alzarsi. Esce. Rientra.
Bah, forse vuol fargliela pagar cara (e anticipata) al vecchio Scuteri. Ergo, non è prostata, solo senso del dovere.
Ad un certo punto si alza pure trisavolo Ziongiu, beh, senza scendere nei particolari, si immagina conseguente a scorrere di Bacco (incontinente ? Forse).
Ad un certo punto la PLT si alza in tronco ed esce: poco gradita la compagnia? Un Direttivo dell’ultimo minuto?
Macchè, una sosia della Vernacolare Luana è seduta in Sala attigua. Forse le fanno festa per farla Socia Onoraria, o forse vogliono solo farle la festa … chissà, tuttavia ad un certo punto spunta Mamma Luana e tutti ritornano a triturar di lisca.
E qui Pancia mia fatti Capanna, per davvero, Guia Soncini, come una Cornelia di pignatta, sfodera i suoi gioielli migliori.
La Frittura è perlomeno augusta, con tutte le sue cosine al posto giusto, così come Mr. Bisato (Leggi Anguilla per i non residenti) è bello, muscolare e … abbronzato in forno che è un piacere, con qualche mosca nocchiera che lo accompagna a fauci in delirio, leggi Bianchetti e semplici Giottoli (specie di seppioline polensi)
Anche la Cantina, per un attimo, dopo vari tentativi, invero con qualche aiutino, è meno Cenerentola, grazie ad una mirabile Vitoska by Vodopivec ’98, cui fa da paggetto semisconosciuta boccia di tale Borc Bodon, un “multietnico” pure friulano.
L’occhio di Vilco ammicca sornione; Pingo pensa a Luana e ai post perduti; Claudio è contento di suo, e forse non solo perchè vanno bene le vendite delle sue cacaocreature.
Arriva il Germano in tecia che, per carità, sarà stato anche a norma CE, ma forse noi lo avremmo preferito passato un po’ più alla diavola, anche se, invero, bacca rossa la vincerà nel confronto, con pregevoli transalpinità del duo Bossi-Fini, no scusa, Bossi-Lcr.
Finita? No, è che quando il gioco si fa duro si passa al Sorbetto, e che sia di Zenzero, è piacevole viatico per tuffarsi nel Pistocchi Wordl: che dire, Heaven can wait, Pistocchi uber alles (non ne conosciamo la traduzione Thai, ma il senso si capisce, hic).
Forse l’abbinamento non sarà stato elettivo, ma il Verduzzo 2003 di Marco Sara la sua figuretta ce la faceva, con sentori lunghi di barrette di mandorle tostate che mano amica ha porto anche ad un Enociccio che, se non se ne dipartiva subito, forse non si sarebbe trasformato in zucca, ma cui conturbante mora abbinata avrebbe certamente fatto c..o tanto.
Aniway, c’est la vie. Finita? Naaa, arriva lo Zabajone dei vostri sogni, quello che farebbe risorgere intere tribù di ghiottoni erranti, ma soprattutto arriva in sala la patronne Guia Soncini. Che dire? Beh, sperem che lo zabajone lo facciano sempre così, e non solo perchè avevano i fucili, pardon i post puntati contro della PLT (rosso d’uovo a go’go’, no balle), ma un ritorno ancestrale alle origini di quando non c’era Sky, la Tv viaggiava a Carosello & Brillantina Linetti.
Chissà, abbiamo avuto la stessa sensazione di quando, in altri contesti, dopo un onesto traccheggiare della compagnia teatrante, entra in scena un Gassmann o una Moriconi di spessore vero. Questo non per dire che il buon Pierluigi e la sua troupe avessero gestito male la cosa, ma … insomma non si era percepita, sinora, la stessa tensione emotiva et creativa.
Che dire, alzarsi da tavola? Beh, se non altro perchè il turno della sera era ormai prossimo, anche se qualcuno aveva ancora la Sindrome della Contessa (quella dei Rocher e dell’Ambrogio complice) per cui, “quel certo non so che” è stato stemperato da alcuni con Sgnappa friulana, da altri con pregevoli Acciughe con Pane & Burro, e da quasi tutti con ambo sequenziale e coerente.
Giornata divertente da compagnia conseguente. Cucina interessante che, personalmente, abbiamo apprezzato di più nei passaggi di forno e frittura. Cantina oggettivamente al passo, nel senso che il buon Pierluigi (dai vaghi tratti … bettariniani) forse è più impegnato a fare la posta alle Luane di passaggio o alle bionde valchirie estive. Fare qualche buon ripasso di millesimi e barbatelle autoctone non sarebbe male, anche per rimediare a che, qualche scapestrato della sua ciurma, per far apprezzare meglio una creatura ambrata come Madama Vitovska, la stesse mettendo in ammollo ghiacciato, manco fosse un tavernello o un franciabreve qualsiasi.
Prosit, Hic, alla prossima, Blurp.
Sararlo.
p.s.
Un ringraziamento particolare alla PLT, non solo per la piacevolissima compagnia, e non tanto per la tessera a prezzo simbolico offertami per entrare nella loro grande famiglia, ma anche per aver avuto la delicatezza di non lasciare un souvenir d’Italie sulla 8 megapixel à la moda del Melandri o del Sassaroli, ma, invero, più delicati e discreti, con qualche simpatico epiteto scritto di proprio et alcolico pugno sul personale diario di bordo, alla moda dei simpatici camalli livornesi o di qualche …cavatore apuano.
LA CAPANNA DI ERACLIO
Località Ponte Vicini, Nord Ovest.
Codigoro (FE)
Tel. 0533 - 712154
Chiude il mercoledì e giovedì.
Costo medio (probabilmente) 60€
Categoria: Sararlo Graffiti
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