Sapevamo di lei, ne avevamo letto, ma l' incontro, con "doppietta" (rocambolesca) acclusa ha superato ogni previsione.
Se la conturbante e siliconata Cher è stata, a suo tempo, stregata dalla Luna noi, che non siamo certo conturbanti e tanto meno siliconati (tuttalpiù ‘nu poco appanzati), ci siamo innamorati, por toda la vida, di Carme Ruscalleda.
Il desiderio covava da tempo, da anni; l’incontro è stato rocambolesco, probabilmente così il destino è puparo delle nostre vite e dei nostri allappi.
Ci piace raccontarla.
La combriccola de Los Italianos, avendo come meta serale El Fenomeno de Cala Montjoi, era passata a fare stretching dalle parti di Sant Pol de Mar. Gente di nobile palato, si era messa a desinare, in Cucina, con “quelli della brigada”, così, tanto per non essere talmente cheap da sedersi al tavolo dei normali (più che altro in quanto non prenotato avevano.. tuttavia il Richard Avedon del gruppo conosceva personalmente M.me Carme e così, ancora una volta, pancia si era fatta capanna de jamon e carabineros).
Chi scrive aveva percorso altre latitudini aeree e, quindi, presentossi all’ appuntamento fuori tempo massimo.
Los Italianos erano già a 80 leghe nord, la skyline di Roses oltre la siepe.
Cosa si fa in quei momenti quando, con amicale compassione, ti dicono che, per Te, non ti resta che arrangiarti.
Arrangiarsi.. eh sì, per un Sararlo è un invito a nozze.
Todas mesas plenas (non c’è posto, in sostanza).
Facciamo la faccia di quello dei Brutos che piangeva a fontana.
Ci fanno vedere la Sala, bella, occhio, un tavolo è libero.
“No Senor, no se puede, es reservado”
Ma la Stella di Negroni veglia su di noi.
Dopo una quarantina di telefonate per cercare solidarietà, o almeno un taxi, verso l’ora della cerrada un tip tap sulla spalla ci avverte che il tavolo è rimasto orfano, la reserva ha sido cancelada.
Eh, eh, chi la dura la vince.
El Maitre, che entiende l’italiano, annuisce sornione.
Ci sediamo, alla faccia degli amigos sudadi in autopista.
Carme, accendi il gas e andiamo via.
Sembriamo il Valentino Rossi delle giornate di grazia.
Partiti alle 15.30 recuperiamo posizione su posizione e, alle 17.30, ci alziamo felici e satolli como otras gourmets.
Gli amici, quelli che avevano mangiato la galletta alla mensa aziendale, si consolano con la paperetta sulla rena.
La Cucina di Carme Ruscalleda è una Cucina dell’ Anima e del Cuore, che ti parla di Lei e del suo forte legame con il Territorio.
Carme è una donna minuta. Sembra ancora una bambina per la luce che emana dai suoi occhi e da un sorriso che indica un grande universo interiore, un’energia che viene da lontano, quella di una Donna Catalana verace, che sa alternare momenti di dolcezza come momenti di forza, mai sbilanciata; in un equilibrio invidiabile tra estetica e sostanza.
Una Cucina che ti strega e ti fidelizza se le tue corde interiori ballano al suono delle stesse note che animano l’ ispirazione di questa figlia del paese marinero, di padre macellaio.
Molti i segnali che la rendono riconoscibile.
Il. Catalano – solo - è la lingua con la quale viene presentata la prima linea del Micro Menù di Aperitivi, quattro divertissement su tapas d’autore in versione autoctona, tra le quali c’ha attrippato assai un originale Carpaccio d’ Oca abbellito di “oggetti” edibili ‘bboni quanto sconosciuti, soprattutto per la traduzione.
Il Pesce viene trattato in maniera spettacolare, con un attenzione al territorio, per cui abbiamo incrociato un “Pez Elegante” fritto, ossia, letterale, un Pesce Elegante, un bel gagà del Golfo de Catalunya (ci hanno fatto vedere la livrea originale: una specie di tight smeraldo azzurro), anche se ancor più elegante, financo geniale, il contorno di frutta secca, con un dulce finale di uva passa da K.O. di Palato.
E come non parlare del Consommè di Calamari e Anatra, un melting pot dell’aia e degli abissi equilibratissimo o, ancora, una futurista Marinata delicata di Scampi, che si ricorda a distanza anche per il gustolungo di vinaigrette sciampagna, oppure, procedendo di allappodoble, un Grande Classico come Le Code di Gamberi, in realtà una multicomposizione con diversi assoluti: le Code, calde e palestrate; dei bon bon di Pimiento de Jamaico e Basilico e, a far contralto, Il Confit di Pomodoro.
Se proseguite di autoctono potete incontrare delle Espardenas, fritte. La consistenza è quella delle Cicale di mare nostrane; ci vengono descritte come specie mollusche che vivono sui fondali, sotto la sabbia.
Alcuni piatti vengono assemblati al tavolo, con un effetto scenico che ne aumenta il piacere, poscia, di goderseli tra le pupille e finirli poi a colpi di ganascia (gentile), come ad esempio un Branzino lievemente affumicato ai sentori di Acero.
Ottima anche la Mattonella di Riso con l’Astice ‘n coppa. Belli, sodi e muscolari entrambi, con l’Astice quasi croccante.
Uno dice, embè, checcevuole, siamo sul mare, ci mancherebbe che non sapesse trattare el Pescado.
Certo, ma ci vuole tatto, sensibilità, quel tocco in più.
Ripensiamo alla Marinata e ci commuoviamo di nuovo.
Ma Carme è bipartisan e alla grande anche con il resto.
Ci ritorna in mente, meglio di Battisti, il Foie con il Piede di Maiale,
Sublime il gioco di temperature tra un Foie quasi freddo, che ve lo sciogliete in bocca, e il vello suino che vi grufola ben temperato lungo il gargarozzo vostro.
O, ancora, un taglio, sempre porcino, di una zona a cavallo tra le cervicali, La Pluma Iberica, in cui il fondo di cottura vale da solo non tanto los tres estrellas, ma la definizione che ne ha dato qualcuno come de la Mejor Cocinera del Mundo. Olè.
Tuttavia, in questo bengodi senza fine, siamo rimasti epatati e commossi dal Piccione Intero.
Anche questo assemblato al tavolo. Vi è un gioco malandrino tra una foglia di ciliegio speziata e delle ciliegie fresche in agrodolce. E’ un piatto che, da solo, vale il viaggio, anche se partite da Kathmandu … and nothing else.
Ai Postres il gioco prosegue congruente e conseguente. Ci si può baloccare con una citazione de El Chiringuito: una specie di rito alcolico e serale che si recita sulla spiaggia al calar del sole, con riso fritto, gelato di sangria, “sabbia” al lime, mela verde così come una serie di variazioni sulla Verbena, oppure, per quelli che hanno studiato, una galileiana reinterpretazione del sistema solare, di cui ricordiamo un Sole ripieno de salsa picante o un Mercurio birichino che sprigiona “Agua del Carme”, chi altri se non Assenzio rielaborato, anche con un piacevole Jeux de mots, laddove Carme è il nome della titolare, ma anche una specie di “acqua santa” ad uso di speziale per curare los ninos malados prima che Fleming scoprisse casualmente la penicillina.
Una Cucina completa, quindi, che si regge, come abbiamo già detto, su Tradizione e Innovazione e che, pur essendo con il mare a due passi, sa leggere come pochi i prodotti dell’ interno, siano essi di cielo come di terra.
Nell’accomiatarsi, di fronte al nostro mangiarla con gli occhi vivi di emozioni e riconoscenza, M.me si schernisce, dice che Lei ama il suo territorio, le sue tradizioni e cerca di valorizzare i suoi prodotti ma, soprattutto, i loro produttori.
Tutto qua (si fa per dire).
Salpata l’ancora Ruscalleda, dopo 3 ore, ci bullizzavamo con los compagneros de siempre tra le 35 invenzioni de lo Mejor Cocinero del Mundo …. ma, il giorno dopo, a pranzo, eravamo ancora lì, per voi, nella Plaza de la Carme, anche e solo per potervi completare con dovizia queste poche note di un Gastroreportage che ci ha epatato come poche volte nella nostra vita epicurea dalle sette leghe o poco più.
Restaurant Sant Pau
C/Nou, 10
08395 Sant Pol de Mar – Barcelona (E)
Tel. 93 760 06 62
santpau@ruscalleda.com
www.ruscalleda.com
Cerrado. Domingo noche, lunes, jueves mediodia
Vacaciones. 3 primeras semanas de mayo y de noviembre
Precio. Degustacion : 119€ + 4€ Servicio + 7% Iva (li vale tutti)
Categoria: Sararlo Graffiti
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