Mentre Massimo Tartaglia (il madonnaro attentatore del Berlusca) veniva assolto per incapacità di intendere e volere, lo stratega e mecenate Dell' Utri veniva mafiosamente condannato (ma con il beneficio calendarizzato).
Nel mio immaginario collettivo Marcello Dell' Utri ha sempre rivestito un ruolo importante, ma non in quanto storica seconda tessera del forza berlusconismo, quanto, invece, come leggendario guru.manager di Publitalia e, soprattutto, come raffinato bibliofilo (cosa di cui quasi nessuno mai parla). Dell' Utri è tra i principali artefici della Mostra del Libro antico, che si tiene ogni anno a Milano ma, in primis, è il "papà" della Biblioteca di Via Senato, uno dei più importanti centri bibliofili privati in Italia (www.bibliotecadiviasenato.it)
Lo vidi, in carne e doppiopetto, la prima volta proprio alla Mostra della permanente, uno tra i tanti, mentre illustrava ad un amico una delle sue amate cinquecentine. Persona dal tratto amabilissimo, un vero signore d' antan, come quelli che la Sicilia sforna ogni qualche decennio.
Sono stato più volte in Via Senato, grazie alle varie iniziative che ivi si svolgono. L' ultima, in ordine di tempo, la monografia dedicata a Leo Longanesi, un genio italico che stride troppo con lo spririto del tempo, ovunque esso sia, spesso pigramente omologante e retorico.
L' occasione di incontrare Dell' Utri de visu è capitata l' anno scorso, a Verona, nella casa museo di Carlo Pelanda, economista globale e columnist de Il Giornale, Libero, Il Foglio.
L' occasione era ghiotta. Dell' Utri avrebbe letto brani dei diari inediti di Mussolini, da lui recuperati non si sa come, dopo pazienti indagini pluriennali nei cinque continenti. L' opera dovrebbe venire pubblicata a breve. E' buffo che queste memorie siano state vergate su agende della Croce Rossa. Torna addirittura grottesco che, tra le tante accuse vomitategli addosso, a Dell' Utri non sia stato ancora recapitato un avviso di garanzia per apologia del ventennio.
Il modo di porsi, il dialogo, l' ironia, a volte lieve, a volte sferzante, spesso autodiretta, mi hanno confermato tutto il bene che già pensavo di Marcello Dell' Utri, un modello di imprenditore illuminato con una sensibilità per l' arte, per la cultura troppo in contrasto con l' immagine che la retorica mediatica (e giudiziaria) gli hanno volutamente cucito addosso con palese malafede.
Quando gli ho chiesto di farci il ritrattino paparazzo assieme si è quasi stupito, schernendosi prima e ringraziandomi dopo.
Se questo vi sembra un picciotto ...
Categoria: Hall of fame
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