Forse saranno gli allarmi Draghi & Tremonti di una crisi di cui non si riesce ancora a tratteggiarne i contorni.
Forse sarà il trend della riscoperta delle tavole informali.
Forse ci sarà anche il terreno di coltura adatto, in una pedemontana che vuole un po’smarcarsi dagli spiedi spesso scontati del week.end fuori porta.
Fatto sta che c’è fame, ora più che mai, di Trattorie autentiche, magari un po’ rivisitate, che sappiano conciliare l’idea di buona cucina, dove si mangiano cose schiette, accontentando la panza senza dimenticarsi dell’ occhio, molto coccolato già a partire dal finire del secolo scorso.
Deve essere su questi presupposti che, da poco più di un anno, ha aperto la Trattoria BellaVista, ameno rustico posto su quella fascia pedemontana che sta a metà strada tra Asolo e Bassano del Grappa.
Il titolare, Raffaele Barbisan, è mescitore di lungo corso, con un curricula che, per i trend locali, è di tutto rispetto.
In questa sua avventura, che dichiara voler essere “tranquilla”, ci ha messo il suo stato dell’ arte nel fare buon servizio, stappare degna cantina, delegando a due giovanotti della cucina i suoi desiderata di carne, di pesce, di verdure contorne o protagoniste.
Il tam tam sul Bellavista è altalenante, e oggettivamente ne abbiamo tratto prova da un’ esperienza che andremo a raccontare.
Il primo colpo d’ occhio è buono, la cantina in … bella vista presenta etichette soldere, amarone, langarole per cui si percepisce che, sicuramente, qua, ad andar di … Goto, è difficile sbagliare.
La Carta è orale e quotidiana, un po’ per vezzo, un po’ (forse) per l’altalena dei mercati.
Si può viaggiare di stalla, di orto, di lische e squame.
L‘ inizio si prometteva interessante, ma il debutto è stato a doppia stecca.
Di per sé i Gamberoni incartocciati nella pasta fillo erano buoni, peccato che la mano sia scivolata, meglio, si sia addormentata un po’ ai fornelli. Sbilanciata inoltre, alla realizzazione, l’ ispirazione di un ricercato contrasto di temperature con le due tre decorazioni vegetali abbinate.
Stessa minestra su di una potenzialmente interessante Quaglia, presa spadellata di petto e di coscia, con foie d’ ordinanza. Probabilmente hanno il timer con le pile scariche. Forse, mentre segna 1minuto, in realtà ne passa quasi il doppio.
Strapeccato again, perché l’anagrafe di entrambi i piatti era interessante e non meritava di finire in carbonella … beh, magari carbonella proprio no, ma border line sicuramente sì.
Ci si riscatta con il miglior piatto di giornata, una Crema di Fagioli con radicchio e tastasal.
Il Tastasal è una pasta di salame fresca, detta così perchè serviva al norcino per capire se la concia andava bene o no.
Tasta … sal: senti sale (e spezie) per dirla catodicamente corretta.
La bellezza del piatto è anche nel progress del sorbirselo. La crema leguma s’ inzuppa progressivamente dello stallatico suino.
Anche i Ravioli con le “radisee” (radicchietto selvatico), di loro, sono buoni assai. Indovinato il collier di pancetta e pinoli. C’ entra un po’ meno, ma è gusto assai personale, la crema di noci, peraltro molto buona se gustata in assolo.
Il Baccalà cotto nel latte è una roba che, nell’ alto vicentino, le piccole cuoche apprendevano contemporaneamente all’ uso del sillabario. Qua si sente che il paròn ce l’ha nel sangue.
Il tocco in più viene regalato da una purea di fagioli che rende l’abbinamento per noi inusuale, oltre che vincente.
Carbonella ritorna coerente con il Carrè d’ Agnello.
Fanno contorno il Foie “abbronzato” pure quello e un’ invero molto buona concia di Verze stufate.
Se qua capitasse il Ministro Zaia potrebbe dire “hai visto che avevo ragione io?”.
Che sulla di Torta di mele scomposta l’ananasso non ci azzecchi molto basterebbe essere anche Sottosegretari o al massimo segretari comunali … anche perché il gelato allo zenzero fa già bella figura di suo.
Buono invece il “Biscotto” semifreddo. Semplice, eseguito bene.
Insomma, la Trattoria Bellavista avrebbe, sulla Carta (orale), dei buoni numeri.
Alcuni piatti meritano piena citazione.
Altri (ananasso a parte) sono concettualmente inattaccabili, peccato che siano stati lasciati attaccati alla padella per qualche secondo di troppo.
La cosa dovrebbe essere facile da correggere, i due ragazzotti in cucina sembrano di buona volontà.
Il titolare ha l’ambizione giusta, ben temperata dal fatto di voler fare il buon trattore, e non certo la star catodica & gigiona.
Tra l’altro i presupposti ci sono, in quanto il locale, nella sua quarantina di sedute, viaggia di todo esaurito ogni sera.
Forse sarà l’effetto moda o novità.
Se diventerà tradizione consolidata lo dirà il tempo, che è sempre (o quasi) golosamente galantuomo.
Osteria BELLAVISTA
Via Piovega, 30 – Paderno del Grappa (TV)
Tel. 0423 – 949329
Chiude il mercoledì.
Cuenta media: 35-40€
Categoria: Sararlo Graffiti
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