Un simpatico Agriturismo con aspirazioni new age. Un connubio insolito.
La promozione del fenomeno agrituristico affonda le radici nei roaring ’80, gli anni dell’edonismo reganiano, con il fine alto e nobile di salvaguardare presidi di cultura materiale et agricola che, altrimenti, erano a rischio di estinzione in un’ epoca di nascente globalizzazione e industrializzazione spoliante dell’artigianato agricolo.
Quel che ne è seguito è esperienza comune, laddove, in uno zibaldone molto improvvisato, invero, alcuni produttori hanno cercato di inventarsi ristoratori, con risultati spesso incerti, così come trattori da “gatto e la volpe” di collodiana memoria hanno cercato, per via agrituristica, di scassinare alcuni bypassaggi di collocazione sul mercato di una ristorazione, comunque, low cost.
Ergo, non amavamo molto gli Agriturismi, anche per plurime prove sul campo, di stampo domenicale & familiare.
Tuttavia, tuttavia ci siamo ricreduti, almeno in uno scenario a dimensione di agriturismo che è, necessariamente, almeno per la nostra zona, da vedere nell’ottica della gita fuori porta.
I Colli Asolani sono un richiamo evergreen in un raggio di una cinquantina di chilometri che vanno dalla Serenissima Laguna alla Dotta Citta’ del Santo passando per la Tarvisium dei Goti & Ombre, magari griffati Comisso & Benetton.
Avevamo già narrato di un Panda, seppur blasonato, tale Osteria dall’Armi, in quel di Monfumo: Per la legge della casualità, o dei numeri, ci siamo imbattuti nell’Agriturismo “Via del Giardino” al 13, che potrebbe anche fare tombola, se verificherete le righe a seguire.
Crespignaga di Maser è una fortunata enclave tra due pepite del turismo d’elite, anche e non solo locale; che si alterna
da una parte con Asolo la “Città dei Cento Orizzonti”, celebrata da apolidi globe trotter quali Browning, Freya Stark, per finire con una certa Eleonora Duse e, per altro versante, ad una Maser nobile buen retiro della nobiltà Serenissima che, nella splendida Villa Barbaro, con i suoi Giardini all’Italiana, si ritrova anche, come motivo di visita, in un Museo delle Carrozze, dove, tra l’altro, si comprende come molte ispirazioni di Designer a quattroruote abbiano trovato dna acchì, tra un trazione anteriore a criniere, piuttosto che a quattro zoccoli integrali.
Paolo Beltrame è un ex ragazzo che viaggia giovanilmente verso la sessantina, anche se qualcosa di sessantottino si intuisce del suo dna, che, comunque, è un Dna positivo, fatto, anche, di meditazioni orientali, mediate, poi, da un sano attaccamento alle terre dei suoi avi, e di cui molte photo originali et in b/n stanno a testimonianza di parete.
Esempi di questo spirito e animo libero sono plurime: dai libri di Richard Bach (chi non ha letto Il Gabbiano Jhonathan, simbolo di libertà indipendente) al navigatore solitario Soldini, e passando per un Claudio Magris dagli itinerari vaganti. Ci son tracce di New Age nei numerosi CD vicini at The Corner Music a consolare l’attesa del chiar di luna, oltre a qualche scenario di tecniche Shiatsu per rilassare il corpo e la mente.
Aniway, siam qua per magnà, proseccamente, forse, ma divertendosi, come vedrete.
Al principiare si troverà un approccio classico.
Tra gli affettati la Soppressa sa di “casada”, tradotto: “by Home”. Che, magari, non sarà la loro, ma di qualche vicino ispirato, anche se lo Speck, inevitabilmente, seppur ottimo, non può essere a dna indigeno.
Ottime le Olive, invariabilmente etniche: piccoline, molto diseguali nella forma, gustose anche perchè nuova sfida di cultivar oleario nei Colli Trevigiani, per cui si è costituito Consorzio specifico.
Il maritarsi con qualche pomodoro seccato & sottolio completa il quadro.
Ai Crostini vi troverete con ottime elaborazioni ai Fegatini; saltate alla Fosbury, nel senso che potete anche farne a meno, quelle by Yogurth e Tofu: effettivamente si fanno comprendere solo se vedete le photo, in qualche angolo, di qualche Hare Krisna che ha allietato la giovinezza di questo giramondo di ritorno.
Sui Primi potreste essere attirati da Crespelle alle erbette, ma concentratevi sul Risotto, che, oltre alle Erbette, in stagione, vi offre degli Asparagi. Si sentono, gli asparagi; il Riso è in forma e non deviato da precotture, il che si spiega anche con il fatto che i suoi 25’ minuti canonici si fa aspettare.
De secundis … la Tagliata di Manzo è più che altro per andare incontro ai pianerottoli, pardon leggi pianàroli, padani dè pianura, insomma, che vivono di città e smog semaforati.
Da non perdere il Coniglio con le mele, per vari motivi. Primo perchè ve lo dovete masticare con pazienza, a testimonianza che piluccava cicoria fino al meriggio precedente. Secundis perchè, maritato with the Apples, ricorda la primogenitura di questo locale pensato, in originale, come vegetariano, speriamo, comunque, non veganiano.
Ci è rimasto come File di coda il Pollo al Prosecco, ma, se Coniglio mi dà tanto, anche andando a due zampe le soddisfazioni dovrebbero essere uguali.
Tra le verzure ottime le carote saltate agli aromi, pur se le patate al forno erano un po’ naif, ma i Rustegoti erano da Oscar del Gusto.
I Rustegoti recitano all’anagrafe come asparagi selvatici di montagna; alcuni li definiscono anche come germogli del pungitopo.
L’amarognolità è sublime e ri.concilia con le ambasce della vita meglio di una Nutella.
Rara avis, li avevamo incontrati maritati a Risotto, anni fa, da tale Diego Tommasi, “Al Basilisco”. Treviso.
Qua sono nudi et crudi, come la Primavera del Botticelli. Approfittatene, senza ritegno, dei Rustegoti, non della eterea Venere from the sea, ovviamente.
Il Tiramisu completa l’opera. Non è quello filologico inventato nel vicino Al Toulà di Alfredo Beltrame; non è neanche quello rivisitato da Gigio Zanotto, Chef ispirato e Alajmo-discendente, che esercita in quel di Col San Martino, leggi Locanda Marinelli, e, per fortuna, non è neanche quello della Bindi, tranquilli, nessun link con la Rosy, Pin Up & Sexy Star nazionale.
Essendo il locale a target molto familiare, un unico accorgimento.
Il Tirami Sù con “La Riccotta” (letterale!) va bene, ma se avete un po’ di pazienza e vi fate servire la sgnappa a parte, ve lo potete elaborare et rielaborare, poscia, a tuning come più vi aggrada (ag.grada, nel senso che la Sgnapa deve essere sponsorizzata direttamente dall’A.N.A.: se fa meno di 50° paghiamo la cena a tutti).
Ah, Il Merlot della casa non sapeva di barrique, ma neanche di muffe.
Al prossimo giro gireremo di Prosecco, così, tanto per fare contest.
Per i Souvenirs avrete a disposizione le Confetture di More, Ciliegie, Prugne e Albicocche.
Gli Ulivi che fanno contorno al tutto vi faranno intravedere una panoramica della Marca Goiosa et Amorosa per cui, almeno chi scrive, fatalmente ritornerà a fare le fusa assieme alla miciona (leggi gatta, a 4zampe) che, fuori del locale, vi confermerà dell’ atmosfera assolutamente casalinga di un posto che, sotto tutti gli aspetti, è a dimensione umana e familiare, miracolo, francamente confortante, quanto piacevole.
Ci si può “rovinare” con meno di 20 euro …
Questa segnalazione è dedicata all’amico Brunno che, tra i tanti palati di IDR, è il più vicino al luogo della bisogna, e quindi, anche il primo che, potenzialmente, può dare rovesciamento copernicano a tutto quanto finora esposto….
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Agriturismo VIA GIARDINO
Via Giardino,13
31010 Crespignaga di Maser (TV)
Tel. 0423.529 290
Aperto nei fine settimana o su prenotazione
Categoria: Sararlo Graffiti
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